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Dal 28mo piano dell'Hotel Hilton di Chicago, il presidente Meliadò torna a parlare di campionato e degli affari di lega dopo un lungo silenzio.
G: Presidente, come ha vissuto gli ultimi burrascosi eventi della lega?
M: Con distacco. La lega è ormai teatro di bighe condominiali, di attacchi mediatici e facili populismi. Si è rischiato di decidere il campionato nei tribunali, un finale scongiurato soltanto dalle culeberrime qualità del Tramontana.
G: Cosa non ha gradito?
M: Le posizioni di comodo e la retorica d'occasione; indegni anche gli attacchi al giudice Mangiola, che è sempre stato al servizio della lega con equilibrio.
G: Si riferisce al Catalano?
M: Certo, anche a lui: ha abbracciato il berlusconismo come forma di vita e l'equivocità come registro espressivo.
G: Cosa dichiara alla vigilia della finale?
M: Mi auguro che questo successo sportivo del Catalano, dopo anni di insuccessi e di secondi posti immaginari, si possa ripercuotere positivamente sulla sua partecipazione alla vita della lega. E che la smetta con le sue dichiarazioni del giorno dopo.
G: Teme la SSQ?
M: se schiererà la panchina, sì. è in ripresa e hanno l'entusiasmo della rinascita. E temo i miei, che arrivano bolliti a fine stagione. Sarà una gara aperta e vincerà chi avrà ancora lucidità dopo una stagione lunga e dura. Per noi eliminare il Tramontana in semifinale è stata una soddisfazione, dopo tre anni di ingiustizie e beffe. La coppa sarebbe un meritato premio a due anni fecondi di gestione Recoba; ma i meriti contano solo sino al giorno prima.
G: Progetti per la prossima stagione? chi sarà il nuovo tecnico?
M: non ne parliamo adesso, cerchiamo di concludere al meglio l'annata presente. Di certo, tornerò alla Presidenza dell'Aquilone, dopo un anno di lontananza. E mi batterò politicamente per una lega più vivace e spettacolare. Ha ragione il Pizzi: è tempo di riforme, due anni di presidenza Tramontana ci hanno rovinato.
G: Quali sono i suoi progetti?
M: Sosterrò la candidatura del Mangiola alla Presidenza di lega, con viva e vibrante soddisfazione.
G: e alla giustizia?
M: vedo bene il grillino, il Mercurio.
G: cosa è andato storto in questa stagione?
M: intanto abbiamo raccolto un terzo posto prezioso. la rottura del sodalizio con Sky ci ha rovinato, troppe formazioni sbagliate ed un mercato confuso. La dirigenza non ha retto la mia lontananza. Recoba ha raccolto il massimo. ottimi elementi, ma non siamo mai diventati una squadra.
G: chi l'ha colpito invece positivamente?
M: la panchina d'oro va senza dubbio al Pizzi. ha creato dal nulla una squadra e ha rischiato di vincere. Tramontana aveva un ottimo collettivo, non direi il più forte. Ma non ha sbagliato una formazione in tutta la stagione, scientifico come sempre alla lavagnetta. Merito a lui: in una situazione in cui, a mio parere, c'erano quattro squadre di egual potenziale, ha fatto la differenza. Mi complimento con lui, quest'anno almeno non ha rubato.
G: Presidente, come ha vissuto gli ultimi burrascosi eventi della lega?
M: Con distacco. La lega è ormai teatro di bighe condominiali, di attacchi mediatici e facili populismi. Si è rischiato di decidere il campionato nei tribunali, un finale scongiurato soltanto dalle culeberrime qualità del Tramontana.
G: Cosa non ha gradito?
M: Le posizioni di comodo e la retorica d'occasione; indegni anche gli attacchi al giudice Mangiola, che è sempre stato al servizio della lega con equilibrio.
G: Si riferisce al Catalano?
M: Certo, anche a lui: ha abbracciato il berlusconismo come forma di vita e l'equivocità come registro espressivo.
G: Cosa dichiara alla vigilia della finale?
M: Mi auguro che questo successo sportivo del Catalano, dopo anni di insuccessi e di secondi posti immaginari, si possa ripercuotere positivamente sulla sua partecipazione alla vita della lega. E che la smetta con le sue dichiarazioni del giorno dopo.
G: Teme la SSQ?
M: se schiererà la panchina, sì. è in ripresa e hanno l'entusiasmo della rinascita. E temo i miei, che arrivano bolliti a fine stagione. Sarà una gara aperta e vincerà chi avrà ancora lucidità dopo una stagione lunga e dura. Per noi eliminare il Tramontana in semifinale è stata una soddisfazione, dopo tre anni di ingiustizie e beffe. La coppa sarebbe un meritato premio a due anni fecondi di gestione Recoba; ma i meriti contano solo sino al giorno prima.
G: Progetti per la prossima stagione? chi sarà il nuovo tecnico?
M: non ne parliamo adesso, cerchiamo di concludere al meglio l'annata presente. Di certo, tornerò alla Presidenza dell'Aquilone, dopo un anno di lontananza. E mi batterò politicamente per una lega più vivace e spettacolare. Ha ragione il Pizzi: è tempo di riforme, due anni di presidenza Tramontana ci hanno rovinato.
G: Quali sono i suoi progetti?
M: Sosterrò la candidatura del Mangiola alla Presidenza di lega, con viva e vibrante soddisfazione.
G: e alla giustizia?
M: vedo bene il grillino, il Mercurio.
G: cosa è andato storto in questa stagione?
M: intanto abbiamo raccolto un terzo posto prezioso. la rottura del sodalizio con Sky ci ha rovinato, troppe formazioni sbagliate ed un mercato confuso. La dirigenza non ha retto la mia lontananza. Recoba ha raccolto il massimo. ottimi elementi, ma non siamo mai diventati una squadra.
G: chi l'ha colpito invece positivamente?
M: la panchina d'oro va senza dubbio al Pizzi. ha creato dal nulla una squadra e ha rischiato di vincere. Tramontana aveva un ottimo collettivo, non direi il più forte. Ma non ha sbagliato una formazione in tutta la stagione, scientifico come sempre alla lavagnetta. Merito a lui: in una situazione in cui, a mio parere, c'erano quattro squadre di egual potenziale, ha fatto la differenza. Mi complimento con lui, quest'anno almeno non ha rubato.