La sala stampa gremita di giornalisti, tifosi ed amici. Ai microfoni Meliadò e Calusa, entrambi per ufficializzare la fine di una avventura; il primo alla Presidenza della Lega e il secondo alla guida tecnica della Signora Aquilone.
Meliadò: "Con l'approvazione del nuovo regolamento si è concluso il mio settennato sulla poltrona della presidenza di Lega. Ho lavorato tanto e non mi sono mai risparmiato per il bene comune. Credo di aver contribuito alla crescita di questo progetto, ma era giunto il momento di voltare pagina. Gli scandali di questa stagione e i diversi attacchi personali subiti mi hanno convinto che un passaggio di testimone sarebbe stato salutare per il Fantagallico. Lascio ad un uomo di grande esperienza e responsabilità come Tramontana che darà continuità al mio lavoro. Non sono come Blatter: è giunto il momento di dedicare anima e corpo alla mia società, alla mia squadra. Sono i tifosi che me lo hanno chiesto a gran voce.
Approfitto di questa circostanza per ringraziare mister Calusa per il suo operato – la mia stima nei suoi confronti è incondizionata – e per annunciare che presto sarà ufficializzato il nome del nuovo allenatore."
Caluza: Sono stati due anni bellissimi. Lascio con l'amarezza di due finali perse e di due campionati che non hanno espresso al meglio le qualità della squadra. Di questo mi prendo la piena responsabilità e mi assumo le colpe. Ma voglio rispondere ad alcune malelingue, ad alcune dichiarazioni false uscite sui giornali. L'Aquilone ha chiuso la stagione con la seconda finale consecutiva, persa alla lotteria dei rigori, e con un +7 di punti in campionato rispetto alla scorsa stagione. La squadra meritava senz'altro almeno il terzo posto. Non l'abbiamo ottenuto solo per la grande abilità del Pizzi, che ha tratto il massimo da una squadra logora. Io ho commesso errori importanti e non ho condotto la squadra dove poteva facilmente arrivare – e cioè ad un meritato secondo posto. Ma non è più tempo per recriminare. Lascio un gruppo importante, pieno di giovani e di talenti maturi, pronto per una grande stagione e con un budget di rilievo per migliorare il collettivo. Chi verrà dopo di me spero potrà raccogliere i frutti di una semina durata due anni. Io torno a casa, per il futuro chissà. Ho ricevuto un'offerta importante dalla Gnu Team che voleva affidarmi il settore giovanile, ma devo riflettere e staccare la spina per un po'. Un saluto a tutti!"
La platea applaude.
Ma i più saggi dicono che finita un'avventura ne comincia ogni volta un'altra.
Perché è il vento che soffia oltre.
E laddove soffia il vento, un Aquilone può sempre levarsi in volo.
Meliadò: "Con l'approvazione del nuovo regolamento si è concluso il mio settennato sulla poltrona della presidenza di Lega. Ho lavorato tanto e non mi sono mai risparmiato per il bene comune. Credo di aver contribuito alla crescita di questo progetto, ma era giunto il momento di voltare pagina. Gli scandali di questa stagione e i diversi attacchi personali subiti mi hanno convinto che un passaggio di testimone sarebbe stato salutare per il Fantagallico. Lascio ad un uomo di grande esperienza e responsabilità come Tramontana che darà continuità al mio lavoro. Non sono come Blatter: è giunto il momento di dedicare anima e corpo alla mia società, alla mia squadra. Sono i tifosi che me lo hanno chiesto a gran voce.
Approfitto di questa circostanza per ringraziare mister Calusa per il suo operato – la mia stima nei suoi confronti è incondizionata – e per annunciare che presto sarà ufficializzato il nome del nuovo allenatore."
Caluza: Sono stati due anni bellissimi. Lascio con l'amarezza di due finali perse e di due campionati che non hanno espresso al meglio le qualità della squadra. Di questo mi prendo la piena responsabilità e mi assumo le colpe. Ma voglio rispondere ad alcune malelingue, ad alcune dichiarazioni false uscite sui giornali. L'Aquilone ha chiuso la stagione con la seconda finale consecutiva, persa alla lotteria dei rigori, e con un +7 di punti in campionato rispetto alla scorsa stagione. La squadra meritava senz'altro almeno il terzo posto. Non l'abbiamo ottenuto solo per la grande abilità del Pizzi, che ha tratto il massimo da una squadra logora. Io ho commesso errori importanti e non ho condotto la squadra dove poteva facilmente arrivare – e cioè ad un meritato secondo posto. Ma non è più tempo per recriminare. Lascio un gruppo importante, pieno di giovani e di talenti maturi, pronto per una grande stagione e con un budget di rilievo per migliorare il collettivo. Chi verrà dopo di me spero potrà raccogliere i frutti di una semina durata due anni. Io torno a casa, per il futuro chissà. Ho ricevuto un'offerta importante dalla Gnu Team che voleva affidarmi il settore giovanile, ma devo riflettere e staccare la spina per un po'. Un saluto a tutti!"
La platea applaude.
Ma i più saggi dicono che finita un'avventura ne comincia ogni volta un'altra.
Perché è il vento che soffia oltre.
E laddove soffia il vento, un Aquilone può sempre levarsi in volo.